Giovedì, 1 giugno 2023

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L'UOMO E IL CANE



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Le prime tracce del Myacide, il più antico carnivoro da cui discende il nostro cane domestico, datano sessanta milioni di anni fa, nel Paleocene.
Il Myacide, animale solitario, più o meno grande come un furetto, aveva zampe corte, tronco voluminoso ed allungato, bocca molto grande con denti prominenti, plantigrado ovvero camminava appoggiando tutta la pianta dei piedi ed onnivoro si cibava di piccoli mammiferi, uova, vegetazione, frutta, radici.
Vivendo nella foresta pluviale che era abbondante di cibo, non aveva bisogno di essere un animale veloce nè tantomeno particolarmente abile nella caccia.

Nell’Oligocene, circa 30 milioni di anni fa, i cambiamenti climatici e con essi la variazione della vegetazione furono le principali cause dell’evoluzione del Myacide in due distinte famiglie: i canidi e i felidi.
Tra i canidi e i felidi a cui si aggiunsero anche le scimmie antropoidi iniziò un inevitabile competizione sul cibo che portò a forti pressioni selettive e cambiamenti morfologici importanti.
I canidi passarono dalle rigogliose e ricche foreste pluviali alla savana, povera di vegetazione ma abbondantemente abitata da erbivori anche di grosse dimensioni.
La loro dieta si modificò passando da onnivora ad esclusivamente carnivora.
Il canide dovette subire profondi cambiamenti morfologici per sopravvivere e cacciare, gli arti si allungarono, il tronco da tozzo passò a snello, il muso si allungò diventando aerodinamico, la deambulazione sempre più agile e veloce per poter catturare gli erbivori.
L’aumentata velocità di deambulazione comportò anche un importante cambiamento a livello di appoggio del piede e quindi delle dita, il canide non appoggiava più infatti tutto il piede a terra come il Myacide (plantigrado) ma appoggiava il peso solo sulle dita (digitigrado) per cui il quinto dito, non più utilizzato, divenne l'attuale sperone.

Per massimizzare il risultato della caccia il canide imparò a vivere in branco ottimizzando il contributo di ciascun membro.
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Circa 14.000 anni fa, nel periodo del Miocene, il canide e l’ominide si incontrano per la prima volta.
Entrambi cacciatori, carnivori, ed organizzati in gruppi, rischiarono di diventare antagonisti diretti.
In natura l’antagonismo può portare all’estinzione o all’allontanamento dal territorio di una delle due specie, ma nel caso dell’ominide e del canide la storia evolutiva ha avuto un esito molto più armonioso.
Le due specie, infatti, impararono a convivere e almeno in parte si unirono tanto che l’evoluzione da parallela divenne coincidente
trasformandosi in coevoluzione.


Si possono fare solo delle ipotesi sui motivi che spinsero i canidi e l’uomo a coabitare e cooperare, tali ipotesi partono dall’osservazione della somiglianza comportamentale delle due specie:

entrambe sono sociali, organizzate in gruppi per poter migliorare gli esiti della caccia ed allevare la prole;
provano avversione per le lotte fra membri dello stesso gruppo e nel caso di tensione preferiscono allontanarsi e generare nuovi gruppi;
sono astute, intelligenti, adattabili;
mostrano aggressività solo per il cibo, la difesa della prole e del territorio o per la possibilità di riprodursi;
infine generalmente uccidono solo per sopravvivere.
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I canidi e l’uomo potrebbero aver dato inizio alla loro avventura per scopi utilitaristici ed opportunistici.

Il fatto che l’uomo non fosse dotato di un grande sistema di masticazione fa presupporre che scartasse parti delle prede abbattute che finivano per essere mangiate da quei canidi più audaci e meno timorosi che si avvicinavano agli accampamenti.
Da parte loro i canidi, essendo animali notturni, svolgevano un efficace sistema d’allarme avvisando dell’arrivo di un predatore.

Un’altra possibile teoria sull’unione delle due specie è quella che prevede il maternaggio.
I cacciatori abbattevano i lupi sia per la carne sia per la pelliccia, ma trovandosi di fronte i cuccioli decidevano di portarli con loro negli accampamenti, qui probabilmente alcune donne, come ancora capita oggi in alcune tribù, li allattavano al seno.

Questi antenati dei canis familiaris rimanevano per sempre vicino all’uomo, aiutandolo nella caccia e nella difesa del territorio, generando a loro volta esemplari adatti alla vita con l’uomo.

L’isolamento del lupo addomesticato dai suoi simili selvatici, il continuo reincrocio e il cambio delle abitudini alimentari lo trasformarono profondamente sia nell’aspetto che rispecchiava maggiormente le esigenze e i gusti dell’uomo sia nel carattere che diventò più mite, socievole, adattabile, addomesticabile, con minore tendenza alla fuga.

Era iniziato il processo della domesticazione che porterà alla creazione delle attuali razze canine.

I resti più antichi di canis familiaris provengono dal sito archeologico di Oberkassel in Germania e risalgono a 14.000 anni a.C.
In questa epoca, chiamata periodo Mesolitico, l’uomo aveva iniziato a costruirsi lance e frecce con punte acuminate, che gli permettevano di cacciare a distanza; il cane cooperava nella caccia spingendo gli animali verso di lui o recuperando gli animali feriti.
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A partire dal Medioevo il cane diventa un simbolo di status sociale e moltissime razze furono selezionate proprio per testimoniare questo aspetto.

Nella metà del 1800, grazie al lavoro di appassionati cinofili appartenenti all’aristocrazia inglese, vengono definiti i primi standard di razza.

Se inizialmente l’uomo addomesticò il cane con scopi prettamente utilitaristici, caccia, guardia, difesa, conduzione del bestiame, oggi giorno sempre più persone decidono di vivere con un cane per compagnia.

Da un’indagine di Voith del 1987, rivolta ai proprietari di cani, è risultato che il 99% della gente considera il proprio cane un membro della famiglia a tutti gli effetti, il 91% ha una fotografia o sempre con sè o esposta in casa e il 54% festeggia il compleanno del proprio amico.
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pic preview Filogenesi delle specie



pic preview Il Myacide



pic preview Piede di scimmia plantigrado e piede di cane digitigrado



pic preview Boxgrove UK 400.000 a.C.
Scena di caccia



pic preview La collaborazione uomo cane



pic preview Lupi



pic preview Ipotesi di correlazione fra lo sviluppo delle varie razze e le diverse fasi di crescita del lupo