Perchè convivo proprio con questo cane?
Ricevo quotidianamente una marea di contatti riguardanti i parametri da tenere in considerazione per la scelta del cane, mi chiedono se è meglio orientarsi su una razza o su un meticcio, se esistono differenze fra i sessi, se è difficile che un cane adulto si affezioni, se è meglio prendere due cani in modo che possano tenersi compagnia etc…
Ho pensato che un post in cui ognuno possa portare la proria testimonianza possa essere utile a suggerire qualche spunto di riflessione a chi per la prima volta affranta il delicato argomento della scelta.
E tanto per rompere il ghiaccio inizierò a raccontarvi il perchè tanti anni fa ho iniziato a vivere con uno Spinone Italiano.
Ho sempre voluto un cane, lo desideravo talmente tanto che non pensavo ad altro, mi ero anche creata un cane immaginario che aveva le sembianze di un boxer e che chiamavo Banana.
Quando avevo sei anni un Cocker Spaniel è entarto a far parte della nostra famiglia era una cagnolina di otto anni che il padrone cacciatore non voleva più tenere.
Orchidea, così si chiamava, era una povera bestiola abituata a stare da sola aveva grandi difficoltà a dare e ricevere affetto, non sapeva giocare e l’unica cosa che le piaceva tanto fare era mangiare e dormire.
Abbandonata e capitata in una famiglia con bambini il suo smarrimento era totale e dall’altra parte, vi confesso, il mio egoismo di bambina mi faceva sentire molto delusa dal fatto che lei preferiva stare nel posto più isolato della casa invece che con me. Insomma un “matrimonio” sbagliato che però è stato una grandissima lezione di vita per me.
Parecchi anni dopo quell’esperienza mi ritrovavo a vivere con una persona che dichiarava di volere e allo stesso tempo di non volere cani, insomma un indeciso, al quale stavo puntualmente con il fiato sul collo tanto che un bel giorno capitolò mettendo però una condizione imprescindibile; la creatura sarebbe dovuta essere uno Spinone Italiano!!!
Uno Spinone Italiano razza totalmente sconosciuta e sinceramente neanche mai vista dal vivo, ma certe storie sono talmente importanti e fondamentali che sono già predestinate e scritte e infatti fu così che il giorno dopo in ufficio la mia segretaria mi raccontò che aveva assistito al parto della cagnetta del suo fidanzato … per l’appunto uno Spinone Italiano.
Oreste è entrato nella mia vita subito aveva un giorno e già aveva un nome, il 24 dicembre, all’età di due mesi, mi è stato consegnato in ufficio da un proprietario in lacrime perchè quando si amano i cani si è felici di trovargli un nuovo proprietario ma si è anche a pezzi per il distacco.
Da li è incominciata la mia avventura con i cani fatta di tante esperienze, gioie, risate, bagni d’umiltà e lacrime. Oreste mi ha guidata in un mondo straordinario fatto di empatia e di coerenza, con la sua assoluta dignità mi ha spiegato la differenza, tutt’altro che sottile, fra la parola padrone e compagno.
Oreste è stato il mio più grande maestro e tutt’ora che ho avuto l’onore e la fortuna di frequentare i moderni mostri sacri della cinofilia penso senza ombra di dubbio che Oreste sia stato il più grande, il più paziente e sicuramente il più esperto.
Con Oreste sono arrivati Fragola, Arno e Orma e non perchè Oreste si sentisse solo ma per un mio sano egoismo. Lui era felicissimo di essere stato “figlio unico” in quando con ogni tempo e in ogni occasione uscivamo in mezzo ai cani e alla gente e quindi una volta a casa poteva rilassarsi in santa pace.
Del tutto casualmente ho conosciuto questa magnifica razza e ne sono rimasta incantata, amo la loro indipendenza e allo stesso tempo il loro formidabile spirito di gruppo, la loro rusticità che non trascura però i lati comodi della vita, la loro totale dedizione se però te la sai conquistare e meritare. Preferisco o meglio mi risulta infinitamente più semplice avere a che fare con i maschi rispetto alle femmine del mio gruppo perchè quest’ultime sono più testarde e selvatiche nei gusti e nelle abitudini.
Ecco in breve vi ho raccontato il perchè di una scelta la prossima volta vi racconterò perchè ho scelto Mac Rush, Border Collie, con lui, grazie all’esperienza maturata, sono stata decisamente razionale e “scientifica” e devo dire assolutamente stra felice della scelta fatta.
Aspetto i vostri racconti, spero numerosi ciao
Cristina
January 17th, 2012 at 1:47 pm
Oggi vivo con due cani: Nana di 8 anni, mamma beagle e padre vagabondo…praticamente è la figlia di Lilly e il Vagabondo, ed Emily di 3 anni, bordercollie. Nana non è stata il primo cane, ho sempre vissuto con dei cani in casa, ma dopo la morte di Lalo (17 anni) i miei genitori, che vivono con noi, non se la sentivano di prenderne un altro e quindi è passato qualche anno. Dopo il periodo di lutto abbiamo deciso di cercare un nuovo cane che accompagnasse la nostra vita. Allora non pensavo che il carattere e l’indole di razza fosse una cosa così importante, non avevo mai avuto problemi con i cani e anzi, fin da bambino dicevano che avevo un sesto senso e che riuscivo a comunicare con loro in modo anomalo e sorprendentemente chiaro quindi mi sono focalizzato sull’aspetto, la lunghezza del pelo e sulla taglia. Nana soddisfava tutte le nostre richieste….i problemi sono sorti dopo, mi accorsi presto che non aveva molta attenzione verso gli umani e che preferiva starsene con il naso sempre appiccicato per terra. Ho cominciato a lavorare sull’attenzione con buoni risultati e poi mi sono fatto aiutare da un buonissimo centro cinofilo…..questi sono i risultati, oltre all’obedience e all’agility che abbiamo praticato come sport. http://www.youtube.com/watch?v=58ybwgJa_mg Emily è arrivata dopo 4 anni, allora non volevo più sbagliare e dopo moltissime ricerche su allevamenti e razze sono arrivato a lei. Le aspettative su di lei erano altissime, oltre l’impossibile, non sono cani per tutti i border, sono molto intelligenti come dice la maggior parte della gente ed è per questo che ti fregano in ogni modo e ti fanno fare quello che vogliono loro. Comunque sono felicissimo di lei e se devo essere sincero ha superato di gran lunga tutte le nostre aspettative! Eccoci.. http://www.youtube.com/watch?v=GKEREEa8jus
January 17th, 2012 at 5:31 pm
Ho sempre amato tutti gli animali, i cani particolarmente. Ho avuto canarini che vivevano in gabbia e liberi in camera mia. ho dei bellissimi ricordi di “Ciccio” e ” Ciccia”hanno avuto tanti bellissimi canarini . poi la mia infanzia la ho trascorsa in compagnia di tantissimi cani, purtroppo non miei ma di amici. Da ragazza ho avuto la fortuna di condividere con il proprietario del garage sottocasa un grandissimo cane Dic. questo cane era un trovatello che si era stabilizzato in garage, faceva la guardia ma di giorno veniva nel mio appartamento e stava con me….una cosa particolare ma splendida!!!
tralascio i problemi nella ricerca di cuccioli, purtroppo ci siamo imbattuti in cagnari e ci siamo salvati al pelo. la fortuna è arrivata e abbiamo conosciuto degli allevatori molto seri e abbiamo preso la nostra Kate. fin da piccolina Kate ha seguito corsi (Puppy Obbedience) sono stati molto utili , li consiglio a tutte le persone che hanno dei cuccioli.
Poi , finalmente, il mio sogno si è avverato..con mio marito Antonio, mia figlia Sara ci siamo recati al canile di Segrate e abbiamo preso una bellissima cagnolina di nome Desi. era un incrocio tra un volpino e un Border..spettacolare. All’inizio è stato difficile perché Desi era traumatizzata da brutte esperienze poi, con il tempo, ha avuto fiducia di noi e le cose sono andate benissimo..è stata una grossa compagna per mia figlia e per tutti noi…
dopo 15 anni, purtroppo, la vecchiaia si è fatta sentire e lei ci ha lasciato…la disperazione è stata tanta e pensavamo di non prendere più cani…poi mia figlia Sara ha insistito e la scelta è caduta sui Border Collie. Desi aveva le capacità e l’intelligenza di questa razza. quando era ancora viva noi dicevamo spesso che l’unico cane che avrebbe potuto essere degno di sostituire lei poteva essere solo un Border Collie. così è stato
Ora Kate ha quasi quattro anni, sta iniziando a fare qualche gara di agility con mia figlia ed è bellissimo vedere la felicità e la complicità che c’è tra loro due. l’anno scorso mi arriva una richiesta di prendere un altro Border Collie che era stato ritirato da un allevatore…il panico, pensavo di non riuscire ad avere due cani in un appartamento….invece è possibile ed è molto divertente…all’inizio, ovviamente, le cose non sono state semplici. Kate era gelosa di tutto e Spot non sapeva giocare…..poi, grazie ai consigli dell’allevatrice/amica di Kate, le cose sono migliorate tantissimo….
ora mi ritengo una persona fortunatissima, ho una famiglia bellissima e due cani splendidi e ubbidientissimi…..
January 17th, 2012 at 5:48 pm
Tocca me spiegare perché proprio Duse fa parte della mia vita da due anni e mezzo? Ho scelto lei, la mia super Weimaraner, perché mi sono innamorata della razza anni e anni fa, incrociando una coppia tedesca con due bambini e due Weim a bordo di un gommone in un piccolo porto delle Cinqueterre. Sono rimasta folgorata dalla loro bellezza, ma soprattutto dal loro carattere. Erano a bordo dell’imbarcazione immobili come due statue, pronte a ricevere i comandi, con aria fiera. Meravigliosi.
Poi ho fatto un viaggio negli Stati Uniti, dove questa razza è molto diffusa. New York nell’Upper East Side era piena di questi favolosi “Fantasmi Grigi” elegantissimi, e lì ho conosciuto anche le fotografie di un artista come William Wegman, che hanno come protagonisti i suoi splendidi Weimaraner messi in posa… Ne sono rimasta stregata. Mi sembravano finti!
Così ho iniziato a sognare di poterne avere uno mio.
Quello che non sapevo era che la stirpe americana è selezionata soprattutto da compagnia, quindi i Weim che avevo incrociato (giganteschi nelle dimensioni, come quasi tutto negli Stati Uniti!) erano molto più mansueti dei nostrani.
Questa razza, il più antico cane da caccia tedesco, ha un carattere strepitoso. È affettuosissima con il suo conduttore e con gli umani in genere (fin troppo!), è ubbidiente, intelligentissima, sensibile, curiosa, simpatica da morire, ma ha un’energia inesauribile (come tutti i cani da caccia), che va adeguatamente veicolata e scaricata. Chi si innamora soltanto delle sue forme sciantose, ma non ha il tempo e il desiderio di dedicarcisi, rischia di ritrovarsi la casa semidistrutta (è un cane che soffre di ansia da separazione) e finisce per credere che il suo cane “sia impossibile.”
D’altra parte è un cane da lavoro… cosa lo si prende a fare se si passa la vita tra ufficio e divano? Ho conosciuto altri proprietari di Weim che lamentano la follia del loro cane e non hanno neanche mai provato a insegnargli a non tirare al guinzaglio, e magari gli fanno fare solo dei giri tecnici dell’isolato.
Il tempo e l’energia che io dedico a Duse sono impagabili. Soltanto la sua presenza mette il buon umore e credo sia proprio il cane adatto a me.
Se dovessi trovare un difetto alla razza direi che è troppo bella, sì. Il rischio è proprio che ci si accorga di lei per la sua linea armoniosa, i suoi muscoli scolpiti e il suo caratteristico colore grigio-tortora-perla e non si abbia voglia di conoscere tutte le sue potenzialità.
Con Duse io sto sperimentando tante attività e tanti sport. Ci siamo cimentate nella Rally-Obedience, con grande divertimento e soddisfazioni (nella Rally-O si può parlare al cane durante le gare, e Duse si esalta quando la lodo perché ha fatto bene!) e nella più classica Obedience, dove in effetti abbiamo ancora tantissimo spazio per migliorare…
Ma vuoi mettere la soddisfazione di entrare in campo con un concentrato di energia e vitalità a quattro zampe (i bookmaker non ci scommetterebbero sopra neanche un cent), che arriva di corsa, va in giro ad annusare ovunque, ruba i conetti dei percorsi dalle mani degli steward - vedi la nostra prima gara Debuttanti Enci - e poi riuscire a fare la nostra dignitosa competizione in mezzo a tanti cani che sembrano nati per fare questi sport?
Sono orgogliosa di lei!!!
January 17th, 2012 at 7:19 pm
Avevo 8 anni quando mio papà è riuscito a farmi il regalo più bello della vita, un cucciolo meticcio, Toby, con cui sono cresciuta e che ho adorato per 18 meravigliosi anni. Dopo la sua scomparsa non sono riuscita subito a prendere un altro cane: per me era insostituibile e mi sembrava quasi di fargli un torto.
Col passare degli anni il desiderio invece che svanire è tornato ad essere molto forte, fino ad essere un pensiero fisso, anche perchè ero convinta che soltanto l’arrivo di un cane mi avrebbe dato la forza di superare la fase molto dolorosa della vita che stavo attraversando (e infatti così è stato).
Quindi finalmente, grazie ad anni di lavaggio del cervello a mio marito (che non aveva mai avuto cani e quindi non aveva la minima idea di che cosa volesse dire), era arrivato il momento. Il caso ha voluto che da lì a poco mi arrivasse via e-mail un appello per l’adozione di cuccioli scampati ad un incendio in Sicilia… Nonostante la distanza (noi abitiamo a Milano) decisi di rispondere ugualmente e, sorpresa, scoprii che il giorno seguente sarebbero arrivati a Brescia: era un evidente segno del destino!
L’incontro è stato molto emozionante e in realtà è stata Vicky a scegliere me, non il contrario. Erano 8 cuccioli meticci tenerissimi, ma tra tutti soltanto lei mi stava continuamente appiccicata, mordendomi gli stivali, e quando cercavo di accarezzarne un altro, lei si metteva in mezzo: voleva proprio farmi capire che DOVEVO scegliere lei! E così è stato.
Da quel momento siamo diventate quasi inseparabili, anche perchè fortunatamente ho un lavoro che mi permette di portarla in ufficio. E’ nervosa quando io sono nervosa, capisce quando voglio farla giocare solo da un accenno del mio sguardo, se sono malata mi sta appiccicata come una cozza (e di questo forse ne farei a meno!), se sono invece triste cerca la mia attenzione. Tutte cose che solo chi ha un cane può conoscere.
L’inizio della nostra convivenza però non è stato facile: la cucciola, che durante le ore d’ufficio si travestiva da angelo, appena rientravamo in casa si trasformava in un’indemoniata rosicchiatrice di qualsiasi cosa, mani comprese! Spaventata, soprattutto dal fatto che crescesse a vista d’occhio, mi sono rivolta a Cristina, perchè avevo bisogno che mi insegnasse a gestire quella che pensavo sarebbe diventata una specie di Sansone in gonnella (per fortuna invece si è fermata al gestibile peso di 27 kg).
Ora Vicky ha 3 anni, è un cane socievole e giocoso, viene con noi ovunque (negozi, ristoranti) e spesso le persone si complimentano perchè è molto educata… ed è ovviamente la regina incontrastata dei nostri cuori, almeno fino all’arrivo del cucciolo umano (e poi si salvi chi può!!!!!).
January 18th, 2012 at 3:05 pm
Dovevo fare la veterinaria……. non inizio dalla preistoria ma dal fatto che il mio amore per gli animali ha origini antiche….
Ho sempre avuto contatti con animali, i pastori tedeschi che stavano in cortile, i loro cuccioli, gatti, vitelli cavalli etc etc ma poi arriva il mio cane, il primo cane Pastore Tedesco, era la mia vita la mia ombra …poi Norbo se ne va sul ponte dell’arcobaleno e arrivano 2 gatte persiane, troppi impegni per poter avere e gestire un cane ma le gatte..loro si che erano gestibili…amorevoli e docili, sempre con noi in vacanza, con il camper, in montagna…ma poi anche loro ci salutano ed eccoci ad oggi o meglio a circa 6 anni fa….
Frequentavo ambiente di cavalli, avevamo il cavallo e si montava ogni giorno. Era la nostra seconda casa anzi a volte la prima…si passava più tempo li che a casa nostra e lì ho avuto modo di apprezzare due fantastici cani Bat e Brugola detta Fly, due border collies che dimostravano doti fantastiche in tutto ciò che facevano, lavoravano i cavalli e aiutavano a svolgere mansioni di scuderia, socievoli con le persone e amorevoli con i bimbi………altri cani erano presenti tra noi ma loro erano davvero speciali….
Sono passate tra le mie mani alcune cucciolate di Fly ma non era il momento…..belli i cuccioli ma li vedevo andare ai nuovi proprietari con nostalgia ma felice della loro nova collocazione……nel frattempo in maneggio arriva Molly, meticcia di 6 mesi….. lasciata dall’amorevole proprietaria che, per salvarle la vita dalle botte del marito la porta li…..io la accolgo e in maneggio trova una nuova amorevole grande famiglia.
Vedere Molly Bat e Fly giocare assieme è sempre stato uno spettacolo, tre pazzi; avevano un modo e segnali tutti loro che oggi io rivedo tutti i giorni quando guardo i miei tre tesori….
E arriva un giorno freddo di Aprile di 6 anni fa, Fly partorisce in una giornata gelida e ventosa la mia amica al telefono mi aggiorna di ogni frugolino nero che viene al mondo….Arrivo di corsa al maneggio e lì in quell’istante capisco che l’ora è giunta, è il tempo di avere di nuovo il mio cane..la gatta Chamade è morta ma Cocò è ancora tra noi, non importa accetterà i cani e ci sarà posto per tutti!!!
i cuccioli crescono e io vivo con loro ogni istante della loro vita, breve per uno purtroppo ma per gli altri piena di stimoli e giochi ed esperienze… Molly, come per le altre cucciolate, fa da amorevole zia e si occupa di loro quando Fly lavora i cavalli e non allatta,ora quale sarà il mio cane??? la femmina è già prenotata, gli altri 5 sono maschi … guardo i loro musetti e tra i due più grandi decido d’istinto quello che assomiglia di più al papà!!! Frozen Dream sarà il suo nome, il cavallo che era nei miei sogni Frozen Sailor sarà nel nome del mio cane….crescono felici e a due mesi restano ancora Baby la femmina che verrà ritirata da li a pochi giorni e se la spassa con Frozen come una matta mentre Mezzo Collare e un’altro fratello vengono poratati ad una gara per essere venduti
(concetto espresso in modo un po crudo ma è così!!)
dopo tre giorni torna Ale ( il proprietario di Bat e Fly) con un cucciolo invenduto….”tienilo tu qualche giorno qui per lui da solo è troppo pericoloso..intanto gli cerchiamo famiglia..” si certo qualche giorno sono diventati 6 anni ..ecco Spirit!!!! nome azzeccato per un tale pazzerello!! Mi sono sentita dare della pazza perchè due maschi fratelli presi insieme non si fa ma io lo rifarei subito davvero!!! il 6 giugno i piccoli erano a casa mia il 7 al centro cinofilo che ci segue tuttora “Le nuvole rosse”.
A casa i cuccioli erano davvero bravi, e rispecchiavano tutte le doti che io avevo visto in mamma e papà. Erano Border collies e io davvero non sapevo cosa fossero se non rappresentati da Bat e Fly, ma ho imparato tanto nel bene e nel male e mi sono innamorata di loro e del loro modo di essere. Circa 4 anni fa Ale deve trasferirsi e per Molly la vita sarebbe stata davvero difficile nel novo posto, “viene con me” dico ad Ale e lui a malincuore me la lascia prendere ma sa che andrà a star bene…
Eccoci ad oggi : ho tre cani Molly di quasi 8 anni, meticcia , Frozen Dream e Spirit Border collies di quasi 6 anni …perchè ho preso loro…non lo so perchè amavo i loro genitori, perchè Molly è speciale ( e non solo fisicamente !) perchè avevo bisogno di loro, perchè era il momento giusto……Ora Bat e Fly non ci sono più, ho il piacere di vedere in agility ogni tanto una loro sorella di precedente cucciolata…degli altri non so nulla ma sono certa che siano andati a star bene…. se i loro genitori fossero ancora in vita prenderei nuovamente un loro cucciolo ma purtroppo non sarà possibile..ora non è il momento perchè il mio tempo e il mio pensiero è tutto per Molly, Spirit e Fro che ogni giorno mi insegnano molto e mi fanno rivivere l’amore che provavo per Bat e Fly nei loro giochi e nel loro modo di essere, sono i miei cani e ne sono davvero fiera, non ci sono stati solo momenti d’oro..no ma i momenti difficili li abbiamo affrontati e superati.
Credo davvero che ogni persona con un amico a 4 zampe dovrebbe essere fiera di lui!!!!!Sempre!!!
January 18th, 2012 at 7:23 pm
Il mio primo disegno che ho fatto all’asilo raffigurava me con accanto un cane (il disegno l’ho conservato). Si può dire che li ho amati fin dalla nascita, tutti dal più brutto al più bello, ma i miei non mi permettevano di averne uno così mi facevo prestare i cani dei vicini o dei conoscenti e li portavo al parco. Si può dire che sono stata un precursore degli attuali dog sitter con la differenza che io lo facevo per un mio bisogno. Finalmente i miei cedettero alle mie insistenti richieste ad una condizione: che se fossi stata promossa all’esame di 5a elementare con la media dell’8 avrei potuto avere un cane….. e così fu! Mi portarono in un grande posto dove c’erano cani di tutte le razze e tanti cuccioli fantastici e io mi soffermai vicino ad un recinto dove c’erano dei bellisimi cuccioli di pastore tedesco, ma anche in questo caso scelsero che il cocker sarebbe stata la razza più indicata per me. Mai scelta fu così sbagliata! Pucci, così fu chiamata, si innamorò perdutamente di mia mamma e non mi degnò mai di una qualsiasi attenzione. Io poi ci rimanevo malissimo quando la portavo al parco e lei appena slegata faceva di corsa tutto il tragitto per tornare a casa. Quando mi iscrissi all’università iniziai a fare volontariato presso la Lega del cane al Parco Forlanini e lì incontrai il primo grande amore della mia vita, Diamond. Era un Dobermann abbandonato dal suo padrone perchè non faceva la guardia nella sua officina di carrozzeria. Il cane era denutrito, anzi schelettrico perchè questo p…a per farlo incattivire l’aveva affamato senza peraltro ottenere alcun risultato. Era dicembre la settimana di Natale, faceva un freddo tremendo e aveva abbondantemente nevicato. Lo misero insieme ad altri cani maschi di taglia grossa. Io partii per le vacanze, ma pensavo continuamente a Lui e iniziai a parlarne con i miei genitori. Quando tornai a Milano andai subito alla Lega per vederlo. Non era più nel recinto dove l’avevo lasciato, ma era stato trasferito in infermeria perchè era in cattivissime condizioni. Tornai a casa disperata e pregai in ginocchio mio padre per farmi dare il permesso di portarlo a casa. Dopo parecchie insistenze e parecchie promesse acconsentì e Diamond entrò a far parte della mia vita. Ci amammo intensamente, ma purtroppo la sua vita fu breve. Si ammalò a 4 anni di un tumore alla vescica e non ci fu nulla da fare. Dopo aver conosciuto questa splendida razza che vive in simbiosi con il proprio proprietario avevo una vera e propria crisi di astinenza e così cercai un allevamento dove acquistai il mio cucciolo. Ogami era un magnifico esemplare (divenne anche Campione Italiano di Bellezza), ma non aveva il carattere di Diamond. Era un distruttore….poltrone, divani, sedili dell’auto, tutto per ansia di separazione. Dopo Ogami decisi che volevo un cane meno complicato e così ad un’esposizione incontrai i primi husky e arrivarono 2 huskine Gemma e Honey, la prima grigio lupo e la seconda bianca arancio entrambe con gli occhi scuri. Erano cani molto indipendenti direi quasi semi selvatici. Abituata ad un cane super ubbidiente come il dobermann ho avuto parecchi problemi ad abituarmi a loro che non lo erano per niente. Durante una gita in montagna sparirono per 3 ore tornando poi tutte coperte di sangue inseguite dai pastori inferociti che mi raccontarono che le 2 disgraziate avevano attaccato e ucciso una pecora (che dovetti pagare profumatamente)!
Quando anche loro mi lasciarono per salire sul ponte e non potendo vivere senza la compagnia di un cane mi recai all’esposizione di Erba e lì ci fu un vero e proprio colpo di fulmine! Un piccolo schnauzer, ma non era nero e neanche pepe sale…. era nero argento…. uno spettacolo! E arrivò un piccolo grande cane, il mio Ghigo, il secondo amore della mia vita. In un cane così piccolo era concentrato un cuore grande come il mondo intero e un’intelligenza straordinaria. E’ lui che mi ha fatto conoscere ed apprezzare questa fantastica razza, piena di pregi che non sto qui ad elencare perchè farei un poema e non un difetto (ma io sono di parte ;-)). Ora vivo con 10 piccoli schnauzer, purtroppo Ghigo non c’è più, e insieme a loro sono la persona più felice del mondo!!!!!
January 19th, 2012 at 7:39 pm
Io e la mia famiglia viviamo con Leo: un golden retriever di quattordici mesi. Sono sincera abbiamo deciso di adottare un cane perché le mie ragazze di dodici e tredici anni ne avevano fatto una malattia. Prima di avere Leo di cani non capivo assolutamente nulla (a dire il vero neppure ora sono una grande esperta) e mi vergogno a dirlo ma l’idea di entrare in un area cani mi terrorizzava. Certi cani mi provocavano veri attacchi di panico a causa di una aggressione subita da bambina. Insomma ero la persona meno adatta ad adottare un cane e l’ho fatto solo per amore delle mie figlie. Non sono assolutamente un esempio da prendere in considerazione. Le ragazze ed amici mi hanno convinta ad adottare un golden retriever perchè mi dicevano avesse un carattere docile e non aggressivo e per me queste erano caratteristiche fondamentali. Così è iniziata la mia vita con Leo. E sottolineo che la vita con Leo è “mia” perché di fatto chi si occupa di lui e passa praticamente ventiquattro ore al giorno con lui sono io: quella che aveva paura anche di una pulce. Non ho la necessaria esperienza per parlarvi dei golden retriever in termini generali ma posso dire come è il mio Leo.
Leo è affettuoso in modo sconsiderato, Leo riesce a strapparmi un sorriso nei momenti più cupi, Leo infonde gioia a tutta la famiglia, Leo è socievole con persone ed animali, non litiga mai, si sottomette remissivo agli altri cani quando capisce che è necessario farlo per cui anche una imbranata come me non si trova mai a dover gestire situazioni difficili, Leo abbaia pochissimo, Leo è goloso e quando mangi o sente rumore di pacchetti o profumo di cibo si piazza seduto davanti a te con sguardo implorante ed aspetta speranzoso, Leo di notte ogni tanto piange perché si sveglia e non trovandomi ha paura, non credo Leo sia molto intelligente ma a me non importa un granchè, Leo ha bisogno di muoversi molto, di correre e giocare per cui è necessario impegnarsi tutti i giorni con qualsiasi situazione metereologica o di salute ad assecondare la sua natura, Leo adora nuotare e andare in acqua un istinto irrefrenabile e purtroppo non distingue l’acqua pulita da quella sporca, Leo quando entri in casa prende un oggetto e te lo porta in segno di ossequio, Leo ha sempre uno sguardo un po’ triste che sembra davvero umano, Leo adora farsi accarezzare, toccare e quando le mie figlie lo “torturano” un po’ trasvestendolo si fa fare tutto.
Ecco non cambierei il mio Leo con nessun cane al mondo!!!
January 22nd, 2012 at 8:45 pm
Io sono colei che si può ancora definire…anche se per poco, una sposina. Io e Jacopo infatti siamo andati all’altare da neppure 1 anno, e da neppure 1 anno io ho preso armi e bagagli per lasciare la mia adorata Roma e trasferirmi a Milano.
Ma quando ho varcato la soglia di quella che sarebbe stata la mia nuova casa, non immaginatevi scene romantiche con io che varco la soglia in braccio a mio marito mentre ci guardiamo adoranti….Perchè a iniziare la nuova vita con noi, dal primo giorno, c’era Rose!! Cucciola di setter irlandese bianco e rosso, all’epoca un ragnetto scatenato di 4 mesi!!
Lei non era il mio primo setter, infatti qualche mese prima era andato in cielo il mio migliore amico, compagno per quasi 14 anni, un maschione rosso meraviglioso come non mai di nome Zuma. Quando se n’è andato il dolore è stato devastante, ma avevo deciso che nonostante l’amore che avevo per questa razza un bel meticcio abbandonato sarebbe stato il nostro prossimo cane. Ed è stato allora che è arrivata lei…La Rose, anche detta: La Polla! Unica femmina di una cucciolati di soli maschi, tutti figli della compagna di giochi di Zuma…2 romane a Milano!!
Rose è di un’allegria contagiosa, non ha idea che cosa voglia dire la cattiveria…ed è appiccicosa più del super attack!E’, senza ombra di dubbio, simpatica, simpatica da morire, e dolce come un babà senza rhum!
Io ho avuto 3 cani:Tobia, bassotto gigante e anche mio fratello maggiore fino all’età adulta, Zuma e ora Rose, prima femmina e a quanto pare molto sexi visto glia apprezzamenti che suscita trà i suoi simili…E ho capito che ogni cane è meraviglioso e unico, e l’amore che gli si dà è sempre diverso, la sola cosa è rispettarli, sempre. Capire che dal momento che li fai entrare nella tua vita, la tua vita cambierà, ma è bellissimo camminare insieme, e sono strafelice di condividere la mia nuova avventura con Rose!
January 22nd, 2012 at 9:19 pm
Ce l’avete un po’ di tempo? vi racconto dei miei tre cani!:)
Mia mamma è allergica.. al pelo del cane, a quello del gatto, del topo, del coniglio, della cavia e odia gli uccelli.. e io desideravo immensamente un cane!
Un giorno una mia amica, inaspettatamente, non tanto perchè le avevo lanciato messaggi subliminari hihi, mi regala un coniglietto nano, una roba meravigliosaaa!
Avevo 14 anni e pur di tenerlo minacciai mia mamma di fare la “vagabonda col coniglio”:) beh, funzionò e mi permise di tenerlo, in giardino però, e non poteva avvicinarsi a lei.
Bleach era qualcosa di sensazionale, una coniglietta bianca e marrone che sapeva il seduto, amava le castagne, e aveva un richiamo esagerato! era il mio cane in versione vegetariana nana.
E’ stata con me 11 anni, trasferendosi con me e conoscendo lui, BOH?!, il mio cane!!
Quando sono andata a vivere con Paolo, il mio compagno, sono tornata all’attacco, come con mia mamma, volevo un cane!
verde, giallo, alto, basso, non m’interessava, io lo volevo, lo desideravo, ne avevo bisogno.. ma andavamo in moto “e il cane ti cambia la vita, come facciamo con i nostri giri da mille mila km, blablabla..” e poi un giorno di novembre esce e va in un centro giardinaggio vicino casa in cerca delle statuine del Presepe, dopo circa un quarto d’ora mi chiama e mi dice: “ci sono qui due cuccioli, li regalano, uno è troppo strano, ha la testa marrone e il corpo bianco, lo vuoi??”
Oddio, siiiiii! mi vesto, cioè, metto su una giacca di fretta, delle scarpe, forse spaiate per l’emozione e mi precipito lì.. era rimasto solo lui, quello con la testa marrone e due occhietti da far paura, stupendo!!
Non potevo crederci, non sapevo neanche quanto mangiasse un cucciolo, cosa mangiasse, quante volte facesse cacca o altro, non avevo la benchè minima esperienza, ma era un sogno..
Per giorni abbiamo tentato di dargli un nome, la gente incontrandoci ci chiedeva di che razza fosse, quanto sarebbe cresciuto, e la nostra risposta era sempre la solita: “boh?!- boh?!- boh?!” ..e fu così che Boh divenne il suo nome:)
Boh ha pagato tutte le nostre inesperienze, a due mesi era all’area cani in mezzo ad enoooormi cagnoni, mi dicevano di farlo socializzare altrimenti con i maschi poi sarebbe stato difficile, così vai di area cani tutti i giorni! certo ora è il cane più socializzato del mondo e va d’accordo anche con i sassi, ma io ci mettevo ore per riprenderlo-.-
Così ci siamo iscritti ad un corso base, e lui era il più piccolo e casinaro del gruppo, una piccola peste fuori controllo.. ahh, nel crescere ci siamo resi conto che è un incrocio jack, credo basti questo per capire:)
Non è stato facile, per niente, non stava un attimo fermo, arrivavo dal lavoro e dovevo entrare dal retro senza farmi sentire (lui stava in taverna) per riuscire almeno ad ingurgitare un panino;)
E’ cambiato tanto, c’è voluto un altro corso, un altro e poi l’agility, e posso dirvi che ora è un angioletto! sì beh, rispetto a prima;))
Un tesoro con il corpo bianco e la testa marrone che mi ha permesso di formarmi, di imparare, di conoscere tante persone nuove, un’infinità di cani, e una razza fantastica che adoro: il border collie..
E così è arrivato Bih, il nostro primo border, e anche per lui non è stato facile vivere con Boh:) a tratti il mio Bohbolino è più energico e attivo di un border!
E da pochissimo è arrivato Buzz, un altro border:)
Tre maschi, tre meravigliosi, fantastici maschietti, i miei adorabili ometti
January 24th, 2012 at 9:19 pm
Come scelgo il mio compagno canino? Mi piace il cane sportivo, quello con cui puoi fare qualunque disciplina, quello sempre motivato… Ma prima di tutto mi piace il cane “compagno saggio” che vive con me sempre. Vacanze, pizzeria, relax sul divano, passeggiata in città o in campagna. Quindi prima di tutto viene la relazione. Non faccio nessun test caratteriale ai cuccioli. Come tanti amanti del cane sportivo fanno. Io scelgo il mio compagno guardandolo negli occhi. Se è l’anima giusta lo sento. Semplice, no?
Certo scelgo la razza, i genitori, l’allevatore che fa bene il suo lavoro sia come selezione carattere e salute sia come socializzazione ambientale dei piccoli. Il resto è amore.
Perchè ho scelto un bracco tedesco? Perchè adoro come affronta la vita e gli ostacoli che questa gli pone davanti. E’ come me, lancia il cuore oltre l’ostacolo e poi corre a raggiungerlo! Fa tutto con il cuore, l’ardore e l’incoscienza. Se gli lanci una pallina giù dalla finestra lui finisce giù… non pensa, ma vive. E’ capace di un’emotività immensa. Se sai capirlo nella suo aspetto venatorio ti dà il massimo. Se vuoi ridurlo a cane da compagnia ti distrugge. Per lui vali la misura in cui capisci di foresta e di prede. Questo riporta la relazione su un piano paleolitico, il vero motivo per cui l’uomo ha incontrato il cane. Nelle altre discipline se hai il suo rispetto in campagna ti dà tutto. Una tempra impossibile da scalfire, un equilibrio di ferro. Sa essere calmo ed esplosivo in base a quello che gli chiedi. E’ fantastico perchè non ti regala un briciolo di attenzione, se te la dà è perchè l’hai meritata sul terreno. Non credere di comprarlo con bocconi o giochi. Non è in vendita.
January 29th, 2012 at 9:06 pm
Un giorno di circa cinque anni fa una mattina mi svegliai ed espressi a Matteo, mio attuale marito, il grande desiderio di avere un cane. Lui non era affatto d’accordo, ma per amor mio decise di accontentarmi. Come molti desideravo un cucciolo e mi ero invaghita del Weimaraner, ma molti amici ed anche Matteo, facendomi sentire in colpa, mi spinsero a rivolgermi ad un canile. Così, dopo svariate visite sui siti web dei canili di Milano e provincia, un sabato decidemmo di andare di persona a visitarne uno.
Premetto che dissi a Matteo di non mostrare interesse davanti ai volontari per nessun cane, altrimenti avrebbero trovato il modo di farcelo portare a casa. Vi dico solo che ci bastò percorrere il primo corridoio con le gabbie e a metà percorso fui colpita da un vero e proprio colpo di fulmine per il mio Tom: bracco tedesco di media taglia di circa due anni e mezzo, color cioccolato e con il musetto più dolce che avessi mai visto. Ovviamente i miei propositi caddero miseramente! Infatti immediatamente davanti a tutti esclamai: “E’ lui, ti prego amore portiamolo a casa!”. Mio marito a quel punto anche se terrorizzato, non ebbe il coraggio di dirmi di no e così Tom entrò a far parte della nostra vita.
Purtroppo Tom non ha il carattere tipico del bracco tedesco perché è stato probabilmente rovinato da qualche “gentile” cacciatore. E’ molto spaventato da tutto ciò che è novità, dai rumori forti e soprattutto dalle persone che non conosce. E’ però molto vitale, giocherellone, affettuosissimo e la sua paura nei confronti del genere umano non si trasforma mai in aggressività! Qualche volta, sempre per via della sua insicurezza, fa il bullo con gli altri cani maschi, ma ormai ho imparato a conoscerlo e riesco quasi sempre a prevenire eventuali litigi. Comunque Tom ha il grande merito di aver conquistato il cuore di mio marito che all’inizio nemmeno lo voleva e ora, come me, lo adora letteralmente. Certo, senza l’aiuto di Cristina tutto questo non sarebbe stato possibile!!
Dopo neanche un anno dal suo arrivo, il mio sano egoismo mi spinse a portare a casa un terremoto: Set, cucciolo di bracco tedesco preso in un allevamento vicino a Parma. Set è un “vero” bracco tedesco e questo all’inizio fu difficile per me da accettare perché mi aspettavo qualcosa di completamente diverso. Appena preso si dimostrò subito molto indipendente, dotato di una vitalità esplosiva quasi incontenibile, incosciente, estremamente coraggioso e per me difficile da gestire in una città come Milano. Probabilmente il problema è che il bracco tedesco è il cane da caccia per eccellenza ed è davvero tranquillo solo se fa quello per cui è nato, ovvero cacciare! Purtroppo per lui però né io né mio marito siamo cacciatori. Oggi però, a distanza di quasi quattro anni, posso dire che nonostante un inizio difficile, amo Set infinitamente. Oltre che vitale, energico e coraggioso Set si è dimostrato un compagno di vita unico e irripetibile: è molto affettuoso, qualsiasi cosa gli si proponga non si tira mai indietro e tutto ciò che fa, nel bene e nel male, gli viene dal cuore ed è frutto del suo spirito libero e selvaggio e del suo animo puro. Inoltre non conosce la cattiveria né verso le persone né verso i suoi simili, ma allo stesso tempo non si fa certo mettere i piedi in testa. Insomma è un cane dotato di grande equilibrio, ma allo stesso tempo sensibile ed emotivo. Bisogna avere molta pazienza con lui perché non esiste modo di fargli fare qualcosa che non vuole se non l’hai prima conquistato. Però quando trovi la chiave giusta quello che riesce a darti è immenso ed è per sempre!
Per quel che riguarda la convivenza tra Tom e Set non potrei essere più contenta di come i due si sono immediatamente trovati. All’inizio avevo timore che Tom potesse non accettare un cucciolo così esplosivo. Invece ha dimostrato una pazienza incredibile e il suo carattere dolcissimo ha consentito a Set di crescere con un amico al suo fianco. Pur essendo entrambi maschi non abbiamo mai avuto un problema ne di gelosia ne di condivisione degli stessi ambienti.
Per quel che riguarda invece la razza credo che il bracco sia un cane dal carattere meraviglioso, forte e coraggioso, a volte impetuoso ma, nel caso di Set, dotato di un equilibrio straordinario. Probabilmente però è una razza più adatta a chi vive in campagna e può dare a questo meraviglioso animale l’opportunità di scatenarsi in tutta serenità. Comunque se siete persone dotate di molta pazienza e dedite al vostro cane allora potete anche pensare di riuscire a gestirlo in città. Questo implicherà però qualche ora quotidiana al parco e qualche volta un’uscita in campagna.
February 14th, 2012 at 6:16 pm
La mia lunga strada verso il mio piccolo Gun
Sin da bambina il mio desiderio più grande è stato di avere un cane,….ma ogni volta che esprimevo il mio desiderio mi sentivo ripetere i mille motivi per cui non potevamo: “ è un impegno, ha bisogno di tempo e attenzione…chi lo porta a sporcare con la pioggia, la neve, la grandine?????…..”, ad ogni mia richiesta mi si prospettava una apocalisse e poi mi arrivava un peluche….(in cameretta ne ho collezionati un centinaio..).
Alla veneranda età di 25 anni ho giocato la mia ultima carta, colpendo il cuore tenero di mio padre: il giorno del mio compleanno ero ricoverata in ospedale per essere operata, mi sono fatta trovare con la foto del cane di mio nonno sul comodino ed uno sguardo triste e rassegnato; mio padre non ha resistito e mi ha promesso che appena uscivo saremmo andati a prendere un cane.
All’epoca la mia competenza cinofila era pari a zero !! da piccola avevo conosciuto i cani dei miei nonni che erano passati dai bassoti, al coker, pincer e pastori tedeschi….., ma non conoscevo le caratteristiche proprie di ogni razza, il mio criterio era molto semplicistico: maschio (per non avere il problema del calore) taglia media pelo e corto…….i miei poi, contrari ai negozi ed allevamenti, si sarebbero indirizzati verso un cane da canile……. . Mio padre però ci stupì arrivando in ospedale quattro giorni dopo con una cucciolina (femmina) di due mesi taglia piccola pelo corto…e razza indefinita…molto ariosa.
Il primo incontro con la mia piccola Bamby è stato strano…..entro nella stanza e vedo un cesto enorme e guardandoci dentro vedo per prima cosa due enormi orecchie e due occhi terrorizzati che mi fissavano….ed il mio pensiero è stato : “il mio cane mi odia”, ma non è stato così è quattordici anni nella nostra famiglia e ne fa parte come il quinto membro, una compagna silenziosa e presente che ha partecipato a tutti gli eventi importanti: matrimoni, laurea, funerali, nascite…..
Bamby era una parte importante della mia vita, sono convinta che lei non si crede un cane, tanto che guarda i suoi colleghi a quattro zampe un po’ con distacco,….a parte i pastori tedeschi che adora!!
Quando 5 anni fa ho lasciato casa mia per andare a vivere col mio ragazzo, con il cuore spezzato, ho deciso di lasciare Bamby con mia madre, con cui aveva stretto un legame simbiotico, mi sembrava di fare una violenza ad entrambe strappandola alla sua casa, e alla sua famiglia…così dopo 9 anni mi ritrovavo ancora col mio desiderio….avere un cane….ma come sceglierlo? La mia ignoranza persisteva e non conoscevo ancora nessuno che poteva consigliarmi, poi all’inizio, col mio compagno avevamo deciso di non prenderlo, lavoravamo entrambi tutto il giorno, a chi lasciarlo? Era corretto lasciarlo solo tutto il giorno? Così anche se a malincuore mi ero rassegnata a rimanere col mio desiderio…..ma il destino aveva deciso diversamente…
Quella stessa estate, andando in Corsica, incontrammo chi ci avrebbe cambiato radiacalmente la vita Pem;
un Breton di età compresa tra 6 mesi un anno, abbandonato che vagava per il campeggio da tre mesi alla ricerca di chi lo prendesse con sé……fu amore a prima vista…..e ce lo portammo a casa……con lui iniziò la mia prima vera avventura cinofila……e con responsabilità, consigliati anche dal nostro veterinario, decidemmo di iniziare un ciclo di educazione, e poco per volta ci siamo avvicinati all’agility, attraverso la quale abbiamo conosciuto diverse realtà e razze tra cui il pastore australiano.
Il mio ragazzo, con cui Pem aveva instaurato un rapporto strettissimo da cui era involontariamente esclusa, suggeriva di prendere un secondo cane, e conosciute le caratteristiche del Pastore Australiano, ha iniziato a spingermi verso questa razza. Dopo molte insistenze, e dopo aver letto tutto sull’argomento mi lasciai convincere ed iniziammo a cercare l’allevamento giusto. All’inizio ci indirizzammo verso quello consigliato dalla nostra addestratrice, sia per la bellezza della linea, che per la serietà ed onestà della proprietaria, ma ancora una volta il destino decise diversamente.
Dopo l’ecografia il cane non risultava incinta, fosse stato per me avrei aspettato un’altra cucciolata del medesimo allevamento, ma il mio ragazzo è peggio di un bambino piccolo, che vuole tutto e subito; avuta la notizia della gravidanza mancata, si buttò a capofitto a cercare un nuovo allevamento, e dopo diversi tentativi trovò un allevamento amatoriale che lo ispirava. Lui si era fissato che voleva un Australiano Blue Merle, con la coda; fissammo un appuntamento per prenotare un cucciolo con quelle caratteristiche, e per tutto il viaggio il mio ragazzo mi ha stressato dicendomi che l’allevamento aveva un cucciolo di tre mesi ma tri color e senza coda, di non farmi intenerire, che per una volta potevo scegliere il cucciolo giusto per carattere ed estetica, che mi conveniva di aspettare la cucciolata giusta.
Ma ancora una volta il destino decise diversamente: arrivammo in una uggiosa giornata di novembre all’allevamento, entrammo e la prima cosa che vidi fu un buffo e tenero peluche che mi veniva tutto felice incontro…..lo guardai nei suoi profondi occhi marroni, vispi ed espressivi e mi innamorai…….e finalmente trovai il cane giusto per me….il mio piccolo Gun che con la sua passione, tenerezza, sensibilità mi stà accompagnando nel mio percorso nel meraviglioso mondo cinofilo…….
Per tre volte non sono stata io a scegliere il cane ma il destino o il cane a scegliere me….sarò stata fortunata, ma grazie a questo destino beffardo sono entrati nella mia vita tre meravigliose creature, tre amici che in modo diverso mi hanno migliorato sia come qualità di vita che come persona…….
December 1st, 2012 at 1:57 pm
Ciao. Io sono arrivato a convivere col cane per esigenze credo inconsce. Di fatto la mia prima volta fu nel 1997 con un bastardino di Jack Russel, maschio non castrato, preso al canile. Aveva 18 mesi. Indole e carattere dolcissimi, ben educato e in buona salute. Non è stata una scelta ponderata ma di pancia. Ci abbiamo convissuto per 15 anni nei quali abbiamo potuto fare assieme di tutto con reciproca soddisfazione. È morto di vecchiaia e ci ha lasciati in un vuoto opprimente. Ora dopo aver metabolizzato quella perdita, abbiamo adottato un altro signorino, anzi signorina, in modo di nuovo casuale e non ponderato: è arrivata tramite una conoscente che fa capo a un’associazione di salvataggio per cani in difficoltà. Femmina, di nuovo Terrier, ma sulle prime di razza a noi sconosciuta, supponevamo di nuovo “bastardino”. Poi però con internet abbiamo appurato che potrebbe essere anche di razza, e non una di facile gestione (lo abbiamo visto subito!): sembrerebbe essere una Deutscher Jagd Terrier, piccola, ostinata, indomita, fedele, intelligente, dolce, ruffiana, testarda e dominante cagnetta da caccia. Non è una razza pericolosa ma sicuramente testarda.
Già da subito alcuni pregi appaiono evidenti: è affettuosa, viene subito al richiamo, è docile (cerca subito contatto e coccole) con gli estranei, è un normale Terrier con i suoi simili, è in buona salute, è intelligente. Poi ci sono alcune cose da correggere come il saltar sù, mettere le zampe sul tavolo, abbaiare in casa (ma solo in risposta all’abbaiare di altri fuori), e in generale il prendersi più libertà di quelle consentite.
Be’… ci stiamo applicando parecchio. Di fatto, dimensioni e testardaggine a parte, per carattere è il contrario per precedente, e quindi anche il nostro approccio andrà cambiato. Però l’abbiamo da pochi giorni ed è presto per azzardare pareri, se non che s’è già affezionata, e che sarà un cane da trattare in modo fermo. In più è carinissima….! Penso ci faremo parecchie attività assieme e diverrà presto una di noi.